La discesa in corda doppia

La discesa in corda doppia con trasporto delle corde

preussLa tecnica della corda doppia consente la calata dei componenti di una cordata lungo tratti di parete dai quali sarebbe altrimenti molto difficile, se non impossibile, scendere in arrampicata. Si pensi a versanti strapiombanti, roccia friabile oppure zone verticali con erba. Anche se… Quando non si sa scendere, non bisogna neppure salire. Vincere con le proprie forze le difficoltà, sia in salita che in discesa! È il pensiero tranciante di un ispiratissimo Paul Preuss (Altaussee 1886-1913) completamente preda dei principi ideologici espressi dal movimento letterario tedesco definito Sturm Und Drang (Tempesta e impeto).

Preuss vede l’utilizzo della corda in discesa come un’intollerabile intromissione della tecnica in un’attività eroica, quale considera l’alpinismo. Precipitò dal Mandlkogel, durante una sua ennesima scalata solitaria e senza corda. Malgrado il giudizio del grande Paul Preuss che, nonostante la sua triste e per certi versi prevedibile fine, resta uno dei più fantastici cavalieri del mondo verticale.

Vorrei qui sottoporre alle valutazioni dei lettori interessati, una modalità di discesa in corda doppia che renda comunque veloce e pratica la procedura, nonostante ci si trovi in presenza di particolari condizioni:
Forte vento. Lanciare la corda in questa situazione, rende molto probabili attorcigliamenti attorno a spuntoni o alberi situati lateralmente alla linea di discesa ideale.
Alberi ed arbusti nelle immediate vicinanze. Un’errata traiettoria di lancio, anche in assenza di vento, li trova pronti e lieti di accogliere a braccia aperte la nostra corda.
Cordate che salgono lungo la nostra via di discesa. Fare precedere il lancio dal consueto grido cordaaa! non è sufficiente a eliminare il pericolo di causare una caduta sassi oppure il volo di un capocordata, investito dalla matassa della nostra corda.
Parete a gradoni. Praticamente certa la necessità di raccogliere, sbrogliare e rilanciare più volte la corda.

  1. Predisponete gli ancoraggi, se non già presenti, sui quali effettuerete la calata e autoassicuratevi.
  2. Allestite le corda doppia, passandola nell’anello o asola di calata e assicuratela agli ancoraggi. Ovviamente, in caso di due mezze corde esse dovranno essere annodate fra di loro.
  3. Fissate due anelli di cordino con nodo barcaiolo a due moschettoni, appesi uno a destra e uno a sinistra del vostro imbrago.
  4. Preparate le matasse di corda: in mano ad anelli aperti, avendo cura di formarle più corte del solito. Così eviterete che durante la calata, una volta appese all’imbrago, si possano impigliare in rami o spuntoni.
  5. Appendete le matasse di corda, una a destra e una a sinistra, fermandole all’imbrago mediante gli anelli di cordino precedentemente predisposti. Fate in modo che durante la calata le corde possano svolgersi da sole. Utilizzate discensori che non attorciglino la corde (consigliati secchiello o piastrina GG).
  6. Iniziate la calata controllando il regolare svolgimento delle corde.

Sicuramente questa manovra, se paragonata alla normale calata in corda doppia, presenta qualche complicazione in più ma, quando ricorrono le situazioni sopra menzionate, offre indubbi vantaggi. In montagna la velocità, unita obbligatoriamente a buona tecnica, è sinonimo di sicurezza. Pertanto vi consiglio di non improvvisare nulla, nemmeno questo semplice accorgimento: esercitatevi in ambiente sicuro e, al bisogno, sarete pronti e rapidi.
Buone salite.

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Stefano Pruccolicorda02